sabato 8 dicembre 2012

Perchè, perchè, perchè...

Il mondo del nuoto non è diverso dal suo contenitore generale, il globo terracqueo, la gente che bazzica per piscine non arriva da altre galassie e per il momento non vedo come si possa interagire seriamente con una tale mole di ignoranti e teste di cazzo. Ieri tutti i quotidiani riportavano una notizia terribile: gli italiani si stanno impoverendo, vendono oro, si fanno il pane in casa e si zappano l'orto. Scusate se insisto con lo sproloquio: ma allora siete davvero tutti coglioni? E' un bene o un male che uno tramuti in denaro degli inutili, inutilizzati, inutilizzabili, e forse persin brutti, monili di metallo giallo? E' buono forse quello schifo di pane industriale da quattro euro al chilo che ormai troviamo in tutte le panetterie? Da quanti anni non trovo degli ortaggi decenti al supermercato?
Il mondo di oggi è velocissimo e la maggior parte di voi era già in difficoltà quando si andava più piano, per fortuna che c'è la crisi che impone di rallentare il passo e tornare a pensare alle cose che contano. Sarà bella la borsa di merda di Luigi Vuittone che le donne esibiscono tutte uguali, ma è bello anche un cane che corre su un prato. Sarà bello l'Aifone 5 e tutto il mondo di puttanate inutili creato da quel miglioratore del mondo di Steve Jobs che è riuscito nel giro di cinque anni a vendicare gli indios che abbiamo preso per il culo nelle barzellete quando scambiavano i loro prezioso con i nostri specchietti. Noi siamo peggio, Voi siete peggio, io me ne tiro fuori, anzi non ci sono mai entrato, il mondo va bene se uno fa le rate per comprare un telefono del cazzo, il decimo, ma è sfacelo se ci zappiamo delle buone patate. Questa gente, questi coglioni che siete, si pensa che possano rinsavire quando passano dalla vita di tutti i giorni alla piscina? Io dico di no. Il nuoto, quando allargandosi il mercato avrà più spettatori, è destinato a diventare un cesso peggiore del calcio. Nessuna cultura, nessun senso estetico, solo cronometro e mangimi per animali da corsa. Il nuoto cerca il talento perchè non ha nulla da insegnare, perchè non sa insegnare quel poco che sa, perchè l'importante è vincere.
Io non sono tanto avanti, dove arrivo io arrivano anche altri e prima o poi le cose diventano evidenti per tutti: il nuoto, non quella merda che spacciate per tale al solo scopo di guadagnare un po' di soldi, è uno sport carissimo ed elitario e così deve rinascere. Con o senza gossip, con o senza soldini privati e statali. Uno sport per pochi, di dedizione, equilibrio, sacrificio e senso estetico disinfettato dai venditori di mangimi e cianfrusaglie e dai professori di una tecnica che non c'è. Nuoto e nuoto agonistico sono due cose totalmente diverse, come fare una traversata in nave da passeggero o esserne al comando, la prima è per tutti e la seconda è per pochissimi. Mi rendo conto che il nuoto non è da sostenere ma da combattere. Ho impiegato un po' di tempo ma ci sono arrivato. Lo schifo immondo che alberga nel nuoto si è accorto prima di me di questo e nei miei confronti è sempre stato sulla difensiva, per così dire, la coda di paglia è un analista infallibile. Prima ancora che io capissi il vero senso delle mie stesse affermazioni queste erano considerate malevole e nocive dai parissisti dello sport acquatico (cito solo per il piacere del disgusto il sito corsia 4 che sfrutta il tempo libero degli utenti per fare pubblicità al gioco d'azzardo in home page con una rubrica dal titolo DIVERTIMENTO... divertiti con sto cazzo ...e tanti auguri con le interessanti discussioni sui tempi delle gare: 5 è meno di 6 e 9 è più 4).

Oggi si pensa che il nuoto sia uno sport per tutti ma che non tutti possano diventare nuotatori, io sono convinto dell'opposto: chiunque può diventare un nuotatore ma il nuoto non è uno sport per tutti.